Offensive Coordinator: Fabrizio Lo Celso.
Il mondo del football americano non è storicamente popolato di cervelloni. Sarà perché fiondarsi alla disperata contro un manzo lanciato a tutta velocità non è una cosa proprio intelligentissima. O forse perché i pochi neuroni di cui madre natura ha dotato i giocatori vengono annichiliti dalle troppe botte in testa. Ma diciamoci la verità, la testa per i giocatori di football ha un po’ la stessa funzione che aveva negli arieti da assedio.
Tuttavia ogni tanto, un cervellone distratto sbaglia strada, si imbatte in un campo da football e, incuriosito dallo spettacolo strano e stimolante, si lascia prendere nella tela. È quello che è successo al Ph.D. Fabrizio Lo Celso.
Fabrizio nella vita fa lo scienziato pazzo alla Facoltà di Chimica dell’Università di Palermo. E tra una reazione chimica e l’altra si diletta di allenare una banda di scalmanati che lui definisce ottimisticamente “Offense”, più nel senso che offendono il suo senso estetico ed equilibrio psicofisico, che non in senso letterale di attacco.
Il nostro Piccolo Chimico ha in spregio tre sole cose nella vita: la tv, le dive (nel senso di corse al centro, non di avvenenti signorine) e Windows. Quanto alla prima, costretto dalla necessità di studiare i suoi ispiratori del football NCAA, ha dovuto cedere, recuperando un Phonola anni ’70 a casa della zia e piazzandolo in un angolo del soggiorno di casa. L’odiato elettrodomestico tuttavia gli ha dato del filo da torcere. Infatti non ne voleva sapere di mostrare le agognate immagini d’oltreoceano. Ma il nostro cervellone non si è perso d’animo e si è rivolto alla rete dei suoi contatti nel mondo accademico per dirimere il mistero. Un solerte collega del Politecnico di Stoccarda, dall’alto del suo blasone accademico, dopo approfonditi studi ed esami degli schemi elettrici tridimensionali inviati da Fabrizio, ha prontamente risposto consigliandogli di procurarsi un'antenna!
Quanto alle dive, invece, la sola ipotesi di giocarne una gli ha provocato un attacco di orticaria che lo ha costretto a letto per più di una settimana. L’Head Coach è corso ai ripari bandendo per sempre dal regno dei Cardinals la parola dive. Chi la pronuncia, o anche solo la pensa, verrà rinchiuso nella torre fino al giorno in cui un avvenente Fullback non verrà a liberarlo.
Per quanto attiene Windows, nessuno sa quale imperdonabile affronto il nostro prode abbia subito da Bill Gates. Tuttavia, il solo pronunciare il nome dell’odiato sistema operativo in sua presenza determina la sua trasformazione in un mostro verde alto tre metri e trenta, dotato di una forza sovrumana e di una incontenibile furia distruttiva. Questa idiosincrasia ha, come non trascurabile effetto collaterale, quello che il Prof utilizza solo programmi autoprodotti in Fortran (C++ è troppo commerciale) che producono files non leggibili dai computer oggi in commercio (pare che la Cray stia sviluppando sistemi di supercomputer in grado di decifrarli, ma siamo ancora in una fase di sviluppo preliminare). LA DIRIGENZA Cardinals, quindi, sempre solerte e reattiva, lo ha dotato di un assistente personale che fotografa lo schermo del suo PC mentre lui sviluppa lo schema e poi lo verga a mano su tavolette di cera che vengono opportunamente riprodotte tramite stampa a torchio. Quando si dice il progresso…
Il nostro Fabrizio ha redatto il playbook 2013 durante una sessione estiva da Visiting Professor presso l’Università di Berlino. Lì si dedicava ad esperimenti segretissimi per conto della NASA. I gentili teutonici, per garantirgli il massimo comfort, gli avevano preparato una stanzetta al calduccio proprio sopra il reattore nucleare del laboratorio. È ritornato fosforescente e carico di idee. Lui dice che i moti entalpici delle particelle sotto vuoto spinto lo hanno ispirato. Molti tuttavia sospettano che i suoi schemi siano un effetto secondario della sovraesposizione alle radiazioni.
E tuttavia gli schemi, opportunamente depurati dall’HC dalle triple motion incrociate durante sessioni tecniche tenutesi al palazzo di vetro dell’ONU alla presenza dell’alta diplomazia mondiale, sono stati impiantati a forza nelle menti dei suoi ragazzi, seppur con qualche difficoltà. Durante gli allenamenti non è infrequente vedere ragazzi esibire giustificazioni scritte dei genitori (regolarmente falsificate) per la mancata preparazione o cedere allo sconforto per l’ennesimo brutto voto nell’interrogazione di fine quadrimestre. Il QB, recentemente laureatosi in Ingegneria, mi ha segretamente confessato che l’esame di Analisi Matematica è stato una passeggiata in confronto allo studio del Playbook Made in Lo Celso.
Fabrizio è un duro e puro, non incline ai compromessi, e tuttavia sensibile a talune istanze come solo un buon padre di famiglia sa essere. Conscio delle difficoltà che i suoi ragazzi incontrano si è lanciato in un progetto molto ambizioso. La realizzazione di un dispositivo elettronico da applicare ai caschi dei suoi atleti. Tale dispositivo, sfruttando l’interazione elettrica tra le onde neuronali secondarie e gli stimoli sensoriali periferici, consentirà in automatico a tutti gli attaccanti dei Cardinals di distinguere la destra dalla sinistra. Sempre però che conoscano il Fortran!